

Delle sedici-diciassette ore di veglia che caratterizzano in media la vita di un adulto nei giorni feriali, dieci-undici trascorrono in posizione seduta. Si tratta già di per sé di una cifra impressionante, ma ciò che più preoccupa è che stare seduti a lungo comporti gravi rischi per la salute, con conseguenze quali tensioni alla nuca e alla schiena e malattie croniche.
Di seguito abbiamo raccolto per voi i fatti più importanti in materia, insieme a semplici consigli da seguire nella quotidianità lavorativa per evitare i danni a lungo termine provocati dalla sedentarietà.
Che cosa trasforma una condizione quotidiana e rilassata come lo stare seduti in un potenziale rischio per la nostra salute e il nostro rendimento? La mancanza di movimento provoca un rallentamento del flusso sanguigno, che si traduce in un minore apporto di ossigeno al cervello. Il risultato è che la persona sedentaria si sente stanca, accusa cali di percezione e una diminuzione della concentrazione e dell’attività cerebrale. Inoltre, fluendo più lentamente, il sangue coagula più in fretta, aumentando il rischio di ipertensione e patologie cardio-vascolari.
Un’altra conseguenza dello stare seduti troppo a lungo è il rilassamento muscolare, che si manifesta con dolori alla schiena, a cui si aggiunge la perdita di mobilità e di stabilità della colonna vertebrale. Se ciò non bastasse, l'instabilità della muscolatura della schiena finisce col provocare anche il rilassamento dei muscoli addominali: una potenziale causa, fra l’altro, di disturbi metabolici e aumento di peso.
Se l’attività sedentaria non viene interrotta con regolarità, stare seduti può trasformarsi in un rischio per la salute. A quel punto – e contrariamente all’opinione largamente diffusa – anche fare sport dopo il lavoro non riesce più a compensare la «giornata da seduti», con conseguenze che possono andare dal mal di testa ai dolori alla nuca e alla schiena. Ma anche il rischio di conseguenze a lungo termine, come malattie croniche e aumenti di peso, cresce per ogni ora passata in posizione seduta del 12% negli uomini e addirittura del 26% nelle donne.1
La maggior parte di noi non può esimersi dal lavorare in posizione seduta. Ma non vi è motivo di disperare: oltre a considerare fattori esterni come la disposizione dell’ufficio, potete tutelarvi autonomamente con semplici ma efficaci accorgimenti. La cosa più importante è interrompere la posizione seduta il più spesso possibile.
Anche se non fate ancora parte dei fortunati possessori di un tavolo regolabile in altezza, che consenta di lavorare sia seduti che in piedi, non lasciatevi dissuadere dal lavorare in posizione eretta. Perché non telefonare stando in piedi? Perché, per brevi mansioni, non convertire l’angolo cucina della sala caffè o il mobile dell’ufficio in una scrivania elevabile che permetta di lavorare anche in piedi? Non è della giusta altezza? Con un pizzico di creatività, di sicuro troverete in fretta un supporto adeguato.
Il collega dell’ufficio accanto o al piano superiore non risponde alla vostra e-mail? Una buona occasione per alzarvi brevemente e accordare al vostro collega un’udienza personale, promuovendo nel contempo anche lo scambio all’interno del team.
Che stiate cercando un collega, andando in riunione o in pausa pranzo: scegliete consapevolmente le scale anziché l’ascensore.
Senz’altro può avere senso collocare gli oggetti che usate di frequente in un altro locale. Da una parte avrete meno rumori molesti nella vostra stanza (e nel caso della stampante eviterete l’irritazione delle vie respiratorie dovuta alla polvere del toner), dall'altra vi costringerete in maniera soft ad alzarvi regolarmente. Ma non dev’essere per forza la stampante: anche il materiale da ufficio, i ripiani con i classificatori, il bollitore ecc. si possono sistemare nella stanza accanto.
Chi ha detto che le riunioni debbano sempre tenersi in posizione seduta? Nuovi modelli come i meeting in piedi o a passeggio non solo movimentano la giornata prevalentemente sedentaria, ma anche le riunioni stesse, che generalmente risultano più efficienti e spesso finiscono anche prima.
Oltre a evitare di stare seduti troppo a lungo, non andrebbe dimenticata la corretta disposizione dei mobili da ufficio. Una buona sedia da ufficio è adattabile alle esigenze personali di chi la utilizza. Anche gli schermi e la posizione di tastiera e mouse si possono modificare facilmente. Spesso tendiamo a utilizzare la postazione di lavoro così come l’abbiamo trovata, mentre basterebbero cinque minuti per adattarla alle proprie esigenze.
1 Rapporto «Lo stile di vita sedentario influisce negativamente sulla salute» dell’Ufficio federale dello sport UFSPO, 2014